Pasquale Fraietta
Oggi, in questo giorno particolare, ho finalmente l’opportunità di parlare con voi, in modo nuovo, mie care Maria Sole, Marianna e Serena. Vi ho lasciate così piccole che forse non avete ricordo di quel tempo: tu Serena non parlavi neanche, e tu Marianna lo facevi appena. Mentre tu, Maria Sole, hai un ricordo che mi fa pesare la mia inadeguatezza come papà, in quanto è legato a uno schiaffo ricevuto quando non avevi ancora 5 anni, perché in una giornata distratta vi avevo perse e non riuscivo più a trovarvi. La reazione istintiva al mio spavento è stata quella di darti uno schiaffo, forse quell’istinto acquisito nella mia infanzia, forse quello stesso che ha contribuito a farmi divenire quel che sono stato e che in parte sono ancora adesso. Non lo so! So solo che oramai, il fatto che Papà si trova in carcere, lo sapete da quando avete cominciato a sapere che dopo la notte arriva il giorno.
La Mamma ed io, abbiamo cercato di proteggervi dalla verità, pensando comunque di fare il vostro bene, forse in realtà quel che ci spaventava maggiormente è la responsabilità di gestire e amministrare questa verità. Tuttavia non possiamo impedire il naturale scorrere del tempo, per cui avete saputo anche il motivo per quale Papà si trova in carcere. Perché in una giornata maledetta ha tolto la vita ad una persona, e con essa, i suoi sogni, la sua esistenza e la gioia dei suoi cari. Ma quel che irrimediabilmente è successo, mie care bambine, è stata, purtroppo, la conseguenza di una cultura e un’educazione deviata fatta di riferimenti e guide sbagliate, che hanno portato inevitabilmente a delle scelte, forse inconsapevoli, ma dannatamente brutte e sbagliate.
Ma oggi sono qui con tutti i miei compagni del Gruppo della Trasgressione, a vivere una giornata particolare e forse anche speciale, una giornata in cui posso dirvi che il vostro papà si sta sforzando di ritrovare le guide e i riferimenti che orientano al bene, per raccontarvi che qui nel carcere e nelle scuole ci confrontiamo con tantissimi studenti che hanno solo qualche anno più di voi, proprio su quelle culture, quella educazione e quelle guide sbagliate. In un certo senso, ho la sensazione di vedere voi, fra qualche anno, forse in scuole diverse, ma con la medesima espressione negli occhi, gli stessi sogni, le stesse fragilità e insicurezze di tutti gli adolescenti.
Infine, mie amatissime, voglio dirvi che, se attualmente non posso essere presente alla vostra crescita, e in generale alla vostra vita, il mio desiderio sarebbe quello di farvi partecipare il più possibile alla mia vita di detenuto che si sta rivedendo e che vuole diventare una persona consapevole, un Papà presente e responsabile, attraverso l’insostituibile laboratorio di riflessione del Gruppo della Trasgressione, che mi fornisce gli strumenti necessari per praticare il piacere della consapevolezza e della responsabilità a tutti i livelli.
Il mio desiderio è di accompagnare il più possibile la vostra crescita e di consegnare a voi la mia crescita affinché un giorno nelle aule scolastiche e in generale nella vostra vita non dobbiate solo vergognarvi del vostro papà, ma possiate, con orgoglio raccontare come il vostro Papà sia riemerso dall’abisso del male alla luce della responsabilità. Come dice De Andrè «dai diamanti non nasce nulla e dal letame invece, possono nascere i fiori».
Vi amo tantissimo mie care e grazie a tutti voi del Gruppo della Trasgressione per averci regalato questa insolita, giornata particolare che promuove l’inclusione nel nostro percorso con i nostri figli e familiari. Grazie!