Premessa
Nel reparto penale della Casa Circondariale di Milano San Vittore è presente da diversi anni una sezione dedicata ai “giovani adulti”, detenuti in età tra i 18 e i 25 anni.
La situazione che vivono i detenuti in attesa di giudizio e/o con pene brevi, di solito, porta loro a coltivare in carcere relazioni insane quanto quelle con cui si sono avviati sulla strada della devianza. Questo vale ancora di più per i giovani ai loro primi arresti, i quali, quando arrivano al carcere per adulti, fantasticano di trovare all’interno delle mura dei delinquenti già “affermati” che possano confermare e rilanciare il loro status di giovani promesse della criminalità organizzata.
Il progetto
Con il presente progetto, attivo dal giugno 2018, tentiamo di rispondere alle suddette aspirazioni con un intervento frontale, che metta i giovani adulti oggi ristretti a San Vittore di fronte all’esperienza e alla maturità di alcuni detenuti, tutti componenti del Gruppo della Trasgressione delle carceri di Opera e Bollate e tutti caratterizzati da un percorso di anni e da risultati documentati dall’equipe istituzionale.
Nello specifico, è stato aperto un gruppo della trasgressione a San Vittore (durata 2 ore e mezza), nel quale detenuti giovani adulti (8-12) e anziani del gruppo (2-4), insieme con i nostri studenti tirocinanti (3-5), si dedicano ai tradizionali argomenti del gruppo (la sfida, le micro-scelte, il bullismo, la fragilità, il progetto), fino alla produzione di scritti e di progetti in linea col percorso effettuato.
Contenuti degli incontri e iniziative connesse
- Un primo spunto sull’origine del male
- le micro-scelte e il divenire dell’identità personale (le piccole scelte che determinano il corso della vita e dell’immagine di sé, senza che ci si renda conto della loro rilevanza);
- la sfida, con le fantasie e gli stati d’animo che l’accompagnano;
- la guida e la seduzione e i loro tratti distintivi;
- l’immagine dell’autorità (potere e funzione, sostegno e limite);
- il tema del doppio (coppie di opposti tratte dalla letteratura (vedi “Dr. Jeckill e Mr. Hyde”), atte a rappresentare le spinte contrapposte che vivono nel soggetto e che lo inducono a privilegiare le fantasie onnipotenti piuttosto che il suo stesso divenire;
- il background emotivo e le “domande abortite” del bullo;
- La negazione della propria fragilità e i vantaggi del suo recupero;
- il virus delle gioie corte e l’investimento sul progetto (le condizioni utili per riprendere la comunicazione interrotta con le proprie aspirazioni e le proprie responsabilità);
- il piacere della responsabilità (bersaglio finale del progetto è costruire un ambiente dove sperimentare il piacere di collaborare a un progetto comune).
Accanto a questo, proviamo, come nella tradizione del gruppo, a mettere in piedi delle iniziative grazie alle quali i destinatari del progetto possano rappresentare i loro sentimenti e le loro contradizioni (Il mito di Sisifo, Una serata per bulli, Una slot machine per chiedere chi sono).
Obiettivi e procedure
L’obiettivo è, dunque, permettere ai giovani detenuti di incontrare e confrontarsi con i loro miti, i quali, però, sono diventati nel frattempo persone che si riconoscono nei valori della legalità e, soprattutto, persone capaci di intercettare nei bulli di oggi le stesse fantasie e turbolenze con le quali essi stessi erano giunti al reato e, non di meno, persone capaci di motivare i loro ammiratori a confrontarsi con le proprie fragilità e ad aprire nuove finestre sulle proprie aspirazioni più intime.
A tale scopo, tre detenuti selezionati fra i migliori del gruppo di Opera e di Bollate sono stati autorizzati ad accedere alla sezione dei giovani adulti, insieme con me e con alcuni degli studenti del gruppo (alcuni dei detenuti appena citati, peraltro, sono già al lavoro nel carcere di Opera con il progetto per la prevenzione ai comportamenti autolesivi).
Si auspica che, non appena possibile, vengano effettuati dei controlli, magari coinvolgendo le università milanesi, per verificare se e in che misura l’iniziativa sia stata utile agli obiettivi sopra enunciati.
Soggetti beneficiari
A beneficiare dell’iniziativa sono
- innanzitutto e manifestamente i detenuti giovani adulti del reparto;
- i detenuti anziani del Gruppo della Trasgressione, che diventano corresponsabili della propria rieducazione mentre si impegnano su un progetto che li vede alleati dell’istituzione;
- gli studenti universitari che fanno tirocinio col gruppo e i neo laureati che in questo modo maturano professionalità.