L’osservazione di un dipinto non è mai fine a se stessa: vi si aprono immaginazioni, visioni che vanno oltre la rappresentazione stessa.
Personalmente, vi leggo un racconto di vita vissuta, ma anche immaginaria, come un sogno inseguito da sempre. Turbini d’aria da tempo soffocati, fuoriescono, si scontrano e poi magnificamente si incontrano con nuovi respiri e orizzonti. Questo particolare dipinto è un incontro: l’andare verso l’altro e gradatamente con l’altro.
Condivido ovviamente l’impostazione e ringrazio per gli apprezzamenti.
Questo lavoro è piuttosto datato ma contiene argomenti che poi ho ripreso e sviluppato.
Elenco gli argomenti: ok finestre come canali di connessione apertura e quindi accoglienza in senso lato, ma quale è il motivo per cui molte si aprono, altre no, altre ancora non potranno mai esistere in quel contesto?
E poi finestre aperte anche su ciò che definiamo realtà. Ma ciò che si chiama in questo modo siamo confidenti abbia valore comunicativo o piuttosto si tratta di cosa illusoria?
Il mio sospetto è che ognuno abbia sue finestre personali aperte su universi personali e che solo coincidenze fortuite mostrino panorami analoghi.
Salvo argomenti di valenza macrosociale che si possono ben rappresentare con un sistema comunicativo “omologato” il resto sta in finestre sconosciute.
UN SALUTO
Il Gruppo della Trasgressione riapre nella sede di via Sant'Abbondio
Grazie alla sede di recente acquisizione, avuta in affitto dal comune di Milano e sulla quale stiamo lavorando in questi giorni per renderla operativa, tutti i martedì, dalle 14:00 alle 17:00, a partire da martedì 29 settembre, detenuti, studenti universitari, familiari di vittime di reato e comuni cittadini riprendono i classici incontri del gruppo.
La sede è in Via Sant’Abbondio 53A (MM Piazza Abbiategrasso) e ha le dimensioni necessarie per mantenere senza difficoltà fino alle 20 persone le distanze anti Covid 19. Va da sé che è d’obbligo l’uso della mascherina e che, laddove dovessimo correre il rischio di superare le 12 persone, interverranno prontamente le nostre cantanti per disperdere l’assembramento.
L’osservazione di un dipinto non è mai fine a se stessa: vi si aprono immaginazioni, visioni che vanno oltre la rappresentazione stessa.
Personalmente, vi leggo un racconto di vita vissuta, ma anche immaginaria, come un sogno inseguito da sempre. Turbini d’aria da tempo soffocati, fuoriescono, si scontrano e poi magnificamente si incontrano con nuovi respiri e orizzonti. Questo particolare dipinto è un incontro: l’andare verso l’altro e gradatamente con l’altro.
Condivido ovviamente l’impostazione e ringrazio per gli apprezzamenti.
Questo lavoro è piuttosto datato ma contiene argomenti che poi ho ripreso e sviluppato.
Elenco gli argomenti: ok finestre come canali di connessione apertura e quindi accoglienza in senso lato, ma quale è il motivo per cui molte si aprono, altre no, altre ancora non potranno mai esistere in quel contesto?
E poi finestre aperte anche su ciò che definiamo realtà. Ma ciò che si chiama in questo modo siamo confidenti abbia valore comunicativo o piuttosto si tratta di cosa illusoria?
Il mio sospetto è che ognuno abbia sue finestre personali aperte su universi personali e che solo coincidenze fortuite mostrino panorami analoghi.
Salvo argomenti di valenza macrosociale che si possono ben rappresentare con un sistema comunicativo “omologato” il resto sta in finestre sconosciute.
UN SALUTO