Questo periodo è stato complicato. Trovo molta più difficoltà nello scrivere un testo compiuto in questa fase di lockdown che in qualsiasi altro periodo scolastico, se scolastico lo possiamo chiamare. Ho notato di non essere la sola ad aver preferito esprimere e raccontare l’esperienza del cineforum attraverso un’immagine, chi più astratta, chi più illustrativa, come la mia.
Ho voluto rappresentare l’esperienza con il gruppo della ‘trasgressione’ come un dialogo, quasi paterno tra uno studente e un carcerato. In realtà, le due figure non si trovano realmente nella stessa stanza, come si vede dai computer davanti a loro e dalle scrivanie, in particolare quello dello studente, piena di libri e oggetti casalinghi, unite l’una all’altra. L’uomo sta raccontando al ragazzo la sua esperienza, e pian piano allontana dal giovane l’oscura figura del male, ancora legata a lui, tenendola a bada, come a proteggerlo dagli errori che lui stesso ha commesso.
L’ombra del male è morbida e avvolgente, è appunto un’ombra che potrebbe essere sempre dietro di te, che ti potrebbe catturare in ogni istante, che potrebbe avvolgerti fino a stritolarti, perché è così semplice, quasi banale, cadere nel male.
Chiara Broglia