Credo non ci sia nulla di più lontano della criminalità dal mio mondo, dal mio vissuto e dalla mia infanzia.
Eppure, forse, proprio perché è un mondo così lontano e sconosciuto (ignoto), ho sempre voluto conoscere i meccanismi e il perché di certe scelte di vita.
Ascoltando i detenuti e gli interventi dei compagni, ho potuto riflettere sul fatto che forse la mia sia stata solo fortuna, che quella criminalità per molti è stata la quotidianità, la ‘normalità.’
Allora mi sono domandata se davvero fosse solo fortuna, se chissà chi, un Dio per chi crede, avesse dunque deciso già dalla nascita cosa ci spettasse, in quale ambiente nascere e che da li’ non ci si potesse scostare più di tanto, che i ‘pidocchi’ sarebbero dovuti rimanere tali e la brava gente anche (una sorta di criminalità da generazioni).
Io però non voglio credere che una persona non sia fautrice del proprio destino, voglio pensare che tutti possano scegliere cosa e chi diventare, indipendentemente dal passato e dal vissuto.
Noi siamo le nostre esperienze e soprattutto i nostri traumi, ma questi non possono determinare le nostre sorti. Possiamo sempre scegliere da che parte stare, pur avendo avuto e ricevuto una certa educazione.
Alice Garovo