Avendo partecipato al progetto “Delitto e Castigo” presso il Carcere di Opera, ho avuto la possibilità di toccare con mano da vicino la vita dei detenuti nel carcere e ho percepito ciò che provano e che hanno provato in passato, tramite i loro racconti e le loro storie di vita.
Credo che questa esperienza mi abbia davvero dato risposte a tante domande. Primo tra tutti, ho capito quanto sia importante aiutare questi detenuti, spronarli al cambiamento, al dialogo, all’assunzione di consapevolezza e alla speranza di non ricommettere ciò che hanno commesso in passato.
Credo che la vita in carcere debba servire proprio a questo: rinchiudere una persona in carcere e abbandonarla a se stessa porta all’effetto opposto al cambiamento che si vorrebbe avvenisse; invece, il confronto e incontri come questo possono far capire ai detenuti che non esistono due mondi separati, il carcere e la realtà esterna, bensì uno solo, basato su una reciproca collaborazione, al fine di creare una società in cui tutti possano sentirsi al sicuro ed essere in pace con la propria coscienza, e che è possibile anche sentirsi liberi, seppur detenuti.
Mi impegnerò quindi a custodire con grande cura tutto ciò che ho appreso nel corso di questi incontri.
Grazie quindi a tutti coloro che hanno reso possibile questo progetto e che hanno partecipato durante gli incontri raccontando la propria esperienza di vita, perché sicuramente è servito molto per ampliare ancora di più il mio bagaglio di conoscenze.
L’insegnamento più importante che porterò sempre con me è guardare a questi detenuti come persone, con un’anima, con interessi, con opinioni, e che trattarli in quanto tali non solo aiuta loro a sentirsi persone migliori, ma sicuramente anche noi.
Alessia Villanova – Studentessa Giurisprudenza