La giornata del 23 marzo 2023, per me, detenuto nella Casa di Reclusione di Bollate (MI), ha avuto un sapore particolare.
Mi chiamo Giuseppe D. M. e faccio parte del Gruppo della Trasgressione, condotto e fortemente voluto dal Dott. Aparo, psicologo che da anni opera nell’universo carcerario, aiutato da un gruppo di persone volontarie che si dividono tra lavoro, studio e vita propria, perciò persone splendide.
Il rapporto con il Gruppo della Trasgressione mi sta aiutando in una mia personale autocritica sul mio passato delinquenziale.
Perché vi dico che il 23 marzo è stata una giornata particolare? Perché delle persone di varie associazioni di Rotary della città di Milano ci hanno fatto visita, partecipando con noi detenuti ad un incontro che aveva come tema “La chiamata di San Matteo”, raffigurata su un quadro del pittore Caravaggio. L’argomento di discussione era su cosa suscitasse il dipinto, partendo dalla premessa che quasi nessuno di noi l’avesse mai visto.
Così, voi avete condiviso alcune ore del vostro tempo con noi, seduti fianco a fianco, senza barriere nel dialogo e nel confronto.
Signori, è stato meraviglioso! Questa vostra disponibilità ci ha fatto capire, percepire e sentire che non siamo emarginati. Dopo tanti anni, mi sono sentito parte integrante della società; non ho sentito la distanza che prima avvertivo con il mondo esterno.
Credo che questo incontro sia stato un tassello importante che potrà far parte di quel qualcosa che molti di noi detenuti stanno costruendo per un futuro migliore.
Sono sicuro che per voi non tutto sia finito lì, quando quel giorno avete varcato i cancelli per ritornare alle vostre case, alle vostre famiglie e alle vostre vite. Sicuramente qualcosa vi è rimasto nel cuore e nell’anima e noi detenuti non possiamo pensare che ci vogliate abbandonare.
Con la vostra partecipazione agli incontri e agli eventi numerosi che si svolgono durante l’anno, voi avete la possibilità, rimanendo in contatto con il Gruppo della Trasgressione, di aiutarci a rientrare nel circuito della legalità che la società civile chiede.
Se avete piacere di continuare a collaborare con noi, sappiate che questo genere di progetti motiva noi detenuti a riconoscerci nella società e a riflettere sui nostri errori molto di più di una pura e semplice restrizione della libertà.
Accanto ai progetti che possiamo portare avanti insieme, un altro modo per aiutarci è anche quello devolvere il vostro 5X1000 a beneficio della nostra associazione.
Cordiali saluti a tutte le persone del Rotary e alla prossima!
Giuseppe Di Matteo