Nel quadro di Caravaggio “La chiamata” troviamo sette figure all’interno di uno spazio chiuso che fa immaginare una locanda. Cinque figure sono sedute, due sono in piedi. Tra le due figure in piedi si riconosce quella di Gesù, colui che indica verso gli uomini seduti.
Tra le tante Interpretazioni che si possono dare a questo quadro mi colpisce un aspetto correlabile al progetto di cui farò esperienza in carcere: non è possibile sapere chi è la persona indicata. Allo stesso modo anche nella vita non è possibile sapere chi, come e quando viene chiamato. Dunque ognuno di noi, anche chi si è macchiato di reati, merita sempre una possibilità, poiché nessuno può sapere se e quando arriverà la sua chiamata, proprio come Matteo.
Colui che in passato ha peccato viene chiamato per primo a compiere bene. La storia di Matteo ce lo spiega chiaramente: Gesù ha deciso di chiamare lui, in quella locanda perché aveva fino ad allora peccato, lo chiama benché non sia propriamente giusto. Ognuno di noi è chiamato a fare il bene indifferentemente da ciò che ha segnato il suo passato.
Filippo Marchesini