Rancore e paradossi

Il convegno è un’occasione per ascoltare le testimonianze di chi ha attraversato esperienze difficili e ha trovato la forza di cambiare, ma anche per raccogliere le domande di studenti, cittadini e di chiunque desideri capire di più la complessità dei percorsi della devianza.

Il Gruppo della Trasgressione, fondato nel 1997 dal dott. Angelo Aparo, lavora da 27 anni su questi temi per risvegliare nei detenuti un senso di responsabilità che li motivi a ricostruire la propria vita e le relazioni con gli altri.

Durante l’incontro vengono affrontate domande che toccano tutti noi da vicino, come: Quali sono gli strumenti utili per una effettiva evoluzione del condannato? Come nasce il rancore e quali sono le strategie per dissolverlo? Come può una persona passare dal disconoscere gli altri al riconoscersi in loro? Come si può trasformare un’identità segnata dal rancore e dall’abuso in una capace di vivere in armonia con la comunità?

Il rancore, insieme col desiderio di rivalsa, può diventare una delirante licenza per atti violenti e persino un tratto dominante della propria identità. Scioglierne i nodi è essenziale per aiutare il condannato a passare dalla sensazione d’essere vittima della società e delle istituzioni al sentirsi finalmente risorsa e parte attiva della comunità di cui non si sentiva membro.

La tavola rotonda del 6 novembre sarà un’opportunità per chiederci se e come una persona possa trasformare il rancore in consapevolezza della propria storia. Detenuti, magistrati, giornalisti, docenti universitari, studenti, familiari delle vittime di reato e cittadini comuni si confronteranno per cercare insieme strade e strumenti utili a riconoscere la prossimità che esiste tra autori e vittime di reato, nonostante gli strappi e gli abusi del passato, subiti e inflitti.

Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria.
Per partecipare, è necessario compilare
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Il diritto al rancore e il paradosso della mente ubriaca

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