Giustizia riparativa per non soccombere al dolore

E sento che non posso finire senza dire una parola ai grandi assenti, oggi, ai protagonisti assenti: agli uomini e alle donne mafiosi. Per favore, cambiate vita, convertitevi, fermatevi, smettete di fare il male! E noi preghiamo per voi. Convertitevi, lo chiedo in ginocchio; è per il vostro bene. Questa vita che vivete adesso, non vi darà piacere, non vi darà gioia, non vi darà felicità. Il potere, il denaro che voi avete adesso da tanti affari sporchi, da tanti crimini mafiosi, è denaro insanguinato, è potere insanguinato, e non potrete portarlo nell’altra vita. Convertitevi, ancora c’è tempo, per non finire all’inferno. E’ quello che vi aspetta se continuate su questa strada. Voi avete avuto un papà e una mamma: pensate a loro. Piangete un po’ e convertitevi“.

[Papa Francesco, 21 marzo 2014 – incontro con i Familiari delle vittime della criminalità organizzata]

 

Quale sia stata l’idea che mi ha portato a tentare il concorso in magistratura è difficile indicarla in poche parole.

[continua: qui]

Tratto da Avvenire- inserto culturale Gutemberg “Prega per il tuo nemico”, 24.1.25

Sisifo nella merda

Volevo regnare, volevo brillare,
ma ho fatto il furbo e mi han fatto sclerare.
Rubai l’acqua agli Dei e li ho fatti arrabbiare
ora per sempre dovrò scalare.

Thanatos arriva per farmi sparire,
lo frego al volo, lo faccio dormire.
Ade si incazza, mi vuole punire,
“Giove, ‘sto stronzo lo devi colpire!”

Scalo la cima per non morire,
cade il masso, mi fa impazzire.
Giove ride, beffardo,
e mi dice: “Mo’ paghi, bastardo!”
“Ora prendi sto masso e lo fai rotolare
ogni volta che cade
lassu lo dovrai riportare,
la devi cagare”

Scalo la cima per non morire,
cade il masso, mi fa impazzire.
Salgo e risalgo senza fermare,
ma ‘sta salita mi sta per strozzare!
Volevo fregare, volevo scappare,
ma ora mi tocca sudare e sputare.
Per l’eternità dovrò faticare,
Sisifo spinge… e vorrebbe crepare!

Pino Amato

Il mito di Sisifo a teatro negli anni. Qui nel carcere di Milano-Bollate

La moneta di Corinto, frutto della collaborazione tra 20 anni di Gruppo della trasgressione, l’Istituto Pesenti di Bergamo, Massimo Zanchin attuale componente del gruppo del carcere di Opera, l’art director Adriano Avanzini e il musicista e informatico Alessandro Radici.

Il mito di Sisifo