A detta di tutti è andata bene, ma temo che con Issei Watanabe non ci sia altro rimedio che litigare. Già tremo al pensiero del 16 maggio a Rho.
Zappiamo la terra per sognare le stelle o viceversa?
A detta di tutti è andata bene, ma temo che con Issei Watanabe non ci sia altro rimedio che litigare. Già tremo al pensiero del 16 maggio a Rho.
Buongiorno Angelo, Ieri sera mi avete emozionato. Dopo anni che non partecipavo ad una Vostra rappresentazione ho visto una grande trasformazione sia da punto di vista degli interventi e musicale. Fenomenale la crescita di Mohamed e di Tango, una padronanza e una sicurezza che dimostrano l’efficacia del “metodo Aparo”. Lo sai che è sempre stata una mia attesa, ma credo proprio che tu debba trovare il tempo e modo per scrivere il Tuo libro, non puoi che tutto rimanga solamente un esempio, ma deve essere un libro che i ragazzi debbano studiare per capire come cavare il bene da dove c’è stata solo violenza. Dal punto di vista musicale la band è fenomenale!!! Avete trovato una armonia che può essere solo dovuto alla crescita del gruppo la Trasgressione. L’ampliamento della band e l’introduzione di archi e fisarmonica è stata la soluzione per diventare una orchestra, gli arrangiamenti sono solo fenomenali e il successo di ieri sera ne è la dimostrazione.
Tanti complimenti ancora a tutti!!!!
Juri, ho vissuto con emozione la serata all’Auditorium, sentendola come un valore aggiunto per la città. Qualcuno lo ha detto in apertura: è il piacere della bellezza. L’arte è sapere accostare con sensibilità, attraverso il dono della connessione, le energie disperse per farne una leva. Le passioni rivolte contro se stessi prendono una direzione, il caos genera cosmo e armonia. Quando annusi potenzialità disperse, labirinti della mente, naufraghi e talenti, rabbie e rancori e li metti insieme nasce l’arte della vita. L’accostamento di stili diversi non è collage, è il di più che esso produce, così si legano il violino barocco, il violoncello che suona con l’armonia del corpo e la plastica emozione del viso, l’interpretazione originale e antiretorica della voce e l’arrangiamento geniale che cerca nella cover l’anima del poeta musicista e la comunica sensibilmente. Sono stata anche contenta del ritorno di Alessandro Crisafulli, ricordo una giornata turbolenta nella sede di Libera e tutta la distanza e il peso. Rifletto sul fatto, io che temo le separazioni come la la morte, che non bisogna esorcizzare la frattura se si ha in cuore la possibilità di ritrovarsi. Tutto passa, il dolore passa, gli oggetti sono superflui, solo l’essenziale resta, un distillato, una goccia che lasciamo, un frammento che brilla in chi lo raccoglie prezioso e rende testimonianza.