Ho vissuto con emozione la serata all’Auditorium, sentendola come un valore aggiunto per la città. Qualcuno lo ha detto in apertura: è il piacere della bellezza. L’arte è sapere accostare con sensibilità, attraverso il dono della connessione, le energie disperse per farne una leva. Le passioni rivolte contro se stessi prendono una direzione, il caos genera cosmo e armonia. Quando annusi potenzialità disperse, labirinti della mente, naufraghi e talenti, rabbie e rancori e li metti insieme nasce l’arte della vita.
L’accostamento di stili diversi non è collage, è il di più che esso produce, così si legano il violino barocco, il violoncello che suona con l’armonia del corpo e la plastica emozione del viso, l’interpretazione originale e antiretorica della voce e l’arrangiamento geniale che cerca nella cover l’anima del poeta musicista e la comunica sensibilmente.
Sono stata anche contenta del ritorno di Alessandro Crisafulli, ricordo una giornata turbolenta nella sede di Libera e tutta la distanza e il peso. Rifletto sul fatto, io che temo le separazioni come la la morte, che non bisogna esorcizzare la frattura se si ha in cuore la possibilità di ritrovarsi. Tutto passa, il dolore passa, gli oggetti sono superflui, solo l’essenziale resta, un distillato, una goccia che lasciamo, un frammento che brilla in chi lo raccoglie prezioso e rende testimonianza.
Giovanna Stanganello
Anime Salve, Concerto – Inaspettatamente