Non sono una bambola, non sono qui per soddisfare esclusivamente le tue voglie, io non sono tua, non voglio essere il tuo sfogo, ma neanche la tua roccia o la tua ancora di salvezza. Io voglio che ci salviamo insieme. Non voglio essere la tua stampella emotiva, camminiamo insieme, uno accanto all’altra con le nostre fragilità e difficoltà.
Non sono perfetta, non cucino bene, non sono sempre allegra, ho i miei difetti, ma voglio che tu mi accetti per quel che sono. Perché questa sono io e io non sono sbagliata.
Aiutami a rispettarmi e io ti aiuterò a rispettare te stesso. Salviamoci insieme, io ti tenderò la mia mano, ma non dovrò essere io a trascinarti a galla, anche tu dovrai nuotare con me perché abbiamo bisogno di avere rispetto e cura l’uno dell’altra.
Asia Olivo
Grazie ad Asia per questo distillato di riflessioni. Ogni singola parola è il titolo di un capitolo del libro di una vita. Se ne percepisce la trama dolorosa, gli sforzi messi in atto, la sordità e l’egoismo maschili, le delusioni, le cadute e l’alternanza di faticose risalite. Con stupefacente lucidità questo breve scritto contiene tutta la saggezza che si può produrre in vite ben più lunghe. Io stesso me ne sono servito per riflettere. Temo che alla fine ne emerga soprattutto l’immaturità propria di una generazione, meglio della componente maschile di questa generazione, che ha ancora tanta strada da percorrere per liberarsi dei propri privilegi e preconcetti. Per camminare e nuotare assieme, per salvarsi assieme, nel rispetto reciproco.