Anche oggi sono qui ad aprirmi con il Gruppo perché mi sembra giusto farvi sapere cosa penso. Il Dott. Aparo e Paolo mercoledì scorso dicevano di vedere molto cambiato nel Gruppo un ragazzo “ristretto” da 20 anni e che ora ne ha circa 50: non voglio sembrare presuntuoso ma mi sento chiamato in causa e mi rivedo molto in quella persona.
Io penso di avere oggi pensieri liberi per cercare di migliorarmi, per trasformarmi e riprendere la mia vita. Le mie generalità sono le stesse ma ho una mentalità diversa da quando ero entrato.
Arrivati ad una certa età, tutti possono fermarsi a ragionare. Guardandosi attorno si vede cosa si è seminato in passato, poi con il crescere, sempre se si vuole, si deve anche riconoscere, con consapevolezza, i propri errori ed anche l’indifferenza che si aveva verso prossimo.
Trovando gli strumenti e le guide giuste, facendo sedute su argomenti del Gruppo, con la mentalità che sta cambiando, essendo meno impulsivo e più riflessivo, ora mi diverto a fare più collegamenti su tutto, e a dire la mia al momento giusto.
Penso che ogni persona abbia da imparare. Uno come me non ha mai ascoltato e voluto consigli da nessuno, ed ecco gli esiti devastanti per me e per la società nello stesso tempo. Ora per far sì che questo non si ripeta ho deciso di migliorare, anche grazie al vostro contributo che mi sta facendo capire i valori veri di ogni persona.
Purtroppo il passato non lo può cancellare nessuno, ma io sto imparando a conoscermi meglio, valutando tutta la mia vita, e cercando di capire anche come ho potuto bruciarmi tutti questi anni. Ci sono voluti anni per arrivare fino a qua con questa testa, però vedete, ora aprirmi con voi mi viene più semplice anche perché non ho più nulla da nascondere.
So che con un impegno e sforzo maggiore posso dare di più, anche per evitare parte dei conflitti che spesso vivo durante i convegni e agli incontri del mercoledì e che però ora sono alleviati e sono più genuini: ora so cosa voglio dalla mia vita. Io con la mia storia sto cercando una possibilità per costruire un futuro diverso avendo ora consapevolezza di quello che ho vissuto.
Non è facile trasformare quello che ho vissuto e passato, ma grazie al Gruppo e agli stimoli che mi ha dato sono arrivato anche a ragionare su questo anche perché ho delle conferme interiori. Oggi penso che un bambino che ha vissuto l’infanzia come quella che ho avuto io avrebbe bisogno di essere seguito perché alla fine dei conti uno non ha il destino segnato a priori, ma se non lo si assiste, certe esperienze hanno un effetto negativo sul suo futuro.
Da qui ora posso dire come è nata la mia indifferenza mentre seminavo male e nello stesso tempo alimentavo altro male. Tutto deve avere un limite, cerco di accettarmi con tutti i pregi e difetti come tutti. Oggi mi nutro di natura e relazioni umane come questa.
La vita vera non offre facili risposte o rimedi immediati, ora cerco nel mio piccolo di essere utile quando è possibile, di dare qualche consiglio a qualche ragazzo tipo Paolo (della scuola di Brugherio).
Pensando alle barche parcheggiate qua fuori, anche noi siamo stati parcheggiati qua all’interno e ci sono momenti che mi sento un pezzo di legno delle barche. Spero anche che con un buon lavoro fatto su di me, anche io potrò essere uno dei nuovi violini, con un suono e una musica diversi da quello che sentivo prima.
Nunzio Galeotta
L’infinito senza stelle – Percorsi della devianza
I violini del mare contro l’indifferenza