Caro Giulio, Carlo Lozito
Caro Giulio, paghi per la tua innocenza, il tuo desiderio di capire, la tua curiosità, i tuoi ideali, il tuo desiderio di un mondo migliore. Caro figlio, giovane figlio, eri in terra lontana d’Egitto per studiare…
Cosa avrai provato al tuo primo osso spezzato, al secondo… al trentesimo? Quale smarrimento hai provato di fronte al sorriso sadico del tuo assassino?
Eri solo, disperato, aspettavi solo che finisse… eri solo, solo, solo ad affrontare con coraggio quegli inumani che giocavano, si divertivano, godevano del tuo massacro. Povero figlio, piango per te.
Noi riflettiamo sul dolore dei detenuti, forse poco sul dolore delle vittime… Giulio era un ragazzo, un giovane uomo che sentiva che questo mondo non gli apparteneva… lo voleva cambiare… ha mosso un dito, solo per raccontare… ha pagato col martirio.
Caro Giulio, noi siamo degli indifferenti, ci commuoviamo per te adesso, poi forse già tra un minuto ci occuperemo d’altro… riprenderemo la giostra dei consumi, dei falsi piaceri, degli stordimenti… forse così fuggiamo da questo mondo disposto a tutto per il denaro e il potere, un mondo che ogni giorno ci umilia, ci angoscia.
Caro figlio, riposa in pace, se mai potrai dopo quello che hai passato, piango per te, ti voglio bene anche se non ti conosco.
Carlo