In questo dipinto Caravaggio rappresenta, a modo suo, uno dei famosi passi del Vangelo in cui Gesù, durante il periodo in cui sceglie i suoi apostoli, decide che anche un esattore delle tasse (Matteo) debba fare parte di quella cerchia che sta formando.
Nonostante ciò, la scena è ambientata nel periodo storico in cui vive lo stesso Caravaggio, lo notiamo dagli abiti dei personaggi, e anche il luogo designato dall’artista non è quello tradizionalmente raccontato nei Vangeli, ma si tratta invece di una delle molte bettole romane che Caravaggio frequenta molto spesso.
Per questo motivo i personaggi sono, in qualche modo, contestualizzati. A parte San Pietro (posto di spalle a destra) e Gesù (posizionato a destra nell’atto di indicare), vestiti infatti con gli abiti del primo secolo dopo Cristo, gli altri personaggi hanno indumenti seicenteschi e lo stesso Matteo (illuminato dalla luce proveniente da destra) è, almeno nell’aspetto, completamente identico ai suoi colleghi seduti al tavolo.
Tra questi, alcuni non si sono affatto resi conto di ciò che sta avvenendo e continuano il loro lavoro (li notiamo sulla sinistra del dipinto), alcuni sono sorpresi dall’arrivo di questi due uomini (Gesù e San Pietro) e infine Matteo, che riconosciamo dal fatto che si indica, come se Cristo lo avesse chiamato e lui voglia essere certo di aver compreso bene le sue parole.
Mattia Galbiati
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