L’esperienza con il gruppo della Trasgressione si è svolta a partire dalla terza superiore. Gli incontri con i detenuti sono stati emozionanti.
Mi ricordo in particolare un momento, in uno dei primi incontri in terza, nel quale uno dei detenuti che era venuto in visita a scuola, aveva recitato una sua poesia. Non ricordo di cosa parlasse, ma ricordo che avevo vividamente percepito l’umanità di chi mi trovavo di fronte. I detenuti sono in diversi casi disumanizzati e ridotti soltanto al crimine che hanno commesso.
L’elaborato grafico che ho realizzato prende ispirazione da una frase di Stephen King, che recita “monsters are real, ghosts are real too. They live inside us and sometimes they win“
Penso che questa frase possa racchiudere efficacemente il concetto di banalità e complessità del male, in quanto i “mostri” che tutti noi ci portiamo dentro possono essere frutto di un milione di cose, anche se spesso sono ridotti semplicemente a poche frasi, o addirittura soffocati, fingendo che non ci siano.
La giustizia riparativa a mio parere serve proprio a questo: non soffocare semplicemente i mostri perché non tornino ad uscire violentemente, ma piuttosto capirli nella loro essenza, sbrogliando i fili che li annodano alle persone.
Amanda Manfredini