La “Vocazione di San Matteo” è un’opera che mi suscita inquietudine e irrequietezza. Credo che queste sensazioni siano alimentate principalmente dalla scelta della luce: un fascio di luce proveniente da destra che illumina parzialmente la scena e capace di creare un gioco di chiaro scuri.
Sono rappresentati molti personaggi, tra cui Matteo che è colui che viene maggiormente illuminato dal fascio di luce per sottolineare la sua vocazione (Cristo che indica Matteo).
San Matteo, una volta indicato da Gesù, si indica a sua volta per chiedere conferma. Gli altri personaggi, chi più chi meno, sono abbastanza interessati a quanto accade nella scena.
Chiara Villa