L’atmosfera è cupa, come divisa dalla luce che entra dalla finestra. I personaggi non si vedono molto perché rimangono in ombra ad eccezione di qualche viso illuminato dallo spiraglio di luce.
Gesù indica S. Matteo e l’uomo girato di spalle davanti a Gesù è S. Pietro. Gli altri apostoli non sembrano interessati alla scena e tengono chino il capo. San Matteo, sentendosi chiamato, indica se stesso e dimostra sorpresa ma allo stesso tempo titubanza. Il gesto di Gesù è molto diretto ed evidente, accentuato dal fascio di luce nella direzione in cui indica.
Subito il dipinto mi ha fatto pensare ad una scena dell’Inquisizione, colui che ha subito un ipotetico torto ovvero Gesù, indica il colpevole mentre tutti gli altri non si curano della scena, come non fosse un problema loro, mostrando omertà e lavandosene le mani, sollevati di non essere i prescelti.
Questa visione è scaturita dalle espressioni dei volti dei presenti che sembrano tese, corrucciate, stupite.
Noemi Varoli