Coompetenze per un futuro da psicologa penitenziaria
Il Gruppo della Trasgressione è un laboratorio di idee, riflessioni e creatività in cui ogni incontro porta arricchimento per chiunque ne prenda parte. Al gruppo vengono affrontati temi complessi e a volte anche dolorosi, ma questo avviene in un luogo non giudicante, in cui ci si sente accolti.
Si affronta la tematica della Banalità e della Complessità del Male, cercando di rintracciare e analizzare le origini del disagio personale, alla base della devianza, della tossicodipendenza e del bullismo; si fa prevenzione attraverso incontri con studenti di scuole medie primarie e secondarie e laboratori di creatività con Comunità di giovani che provengono da storie di vita difficili. Vengono realizzate rappresentazioni teatrali come il Mito di Sisifo, che racchiude in sé una metafora della devianza, includendo i concetti di delirio di onnipotenza, rapporto genitori figli e recupero della coscienza. Nell’inscenare il Mito studenti e detenuti interagiscono e si confrontano sul palcoscenico.
Si compiono inoltre azioni sul territorio, con consegna di frutta e verdura alle persone più bisognose grazie all’impegno costante di detenuti ed ex detenuti che si sono ricostruiti una vita nuova, offrendo contributi e benessere alla società ed in primis a se stessi, attraverso il riconoscimento delle proprie fragilità che ora non sono più tenute nascoste nella “nicchia” , coperte dalla “crosta”, ma che attraverso la riscoperta delle cose semplici, genuine ed autentiche, ovvero il “profumo del rosmarino”, sono diventate punti di forza.
Con le attività di tirocinio ho imparato ad avere più fiducia nelle mie risorse e a far emergere le mie potenzialità senza troppa paura di fallire o di sbagliare. Ho imparato a confrontarmi con un gruppo, collaborando in vista di obiettivi comuni, esprimendo il mio punto di vista, ascoltando attivamente l’altro, capacità fondamentale nella professione di psicologo.
Ho conosciuto un gruppo composto da persone con vissuti differenti, alcuni molto difficili e traumatici. Oggi reputo sia una ricchezza enorme aver conosciuto il Gruppo della Trasgressione perché ogni singolo membro ha dato e ogni giorno continua a dare un contributo a tutti, raccontandosi, aprendosi, fidandosi. È questa per me la vera ricchezza: entrare in contatto con persone con vissuti differenti che attraverso le loro parole mi hanno aperto a prospettive nuove che non conoscevo. Reputo che la chiave per abbattere ogni paura e giudizio sia per chiunque la conoscenza ravvicinata e il contatto con il vissuto dell’altro e ho visto che scoprire e avere cure delle proprie e altrui fragilità permette di sentirsi simili e di collaborare
Non si può chiamare conoscenza dell’altro quella studiata sui libri senza un contatto diretto. Cio che porta arricchimento per studenti e detenuti è la conoscenza diretta, attraverso il confronto, la condivisione di emozioni, con esperienze e obiettivi comuni e la collaborazione per raggiungerli. Credo oltretutto che sia proprio questa la chiave per il recupero della coscienza del detenuto.
Per il mio futuro lavoro di psicologa, dato che vorrei proseguire la carriera in ambito penitenziario, vorrei acquisire più nozioni riguardanti le leggi in ambito penale; venendo da una formazione psicologica non ho mai avuto modo di studiare la materia, ma credo sia fondamentale se si desidera operare nel settore penitenziario.
Reputo utile, inoltre, che vengano approfondite ed estese nella società:
- li criteri e le griglie per il riconoscimento dei fattori che concorrono allo sviluppo della devianza della tossicodipendenza e del bullismo,
- gli strumenti per prevenirli,
- le modalità di intervento per favorire il recupero della persona detenuta,
- le iniziative per sensibilizzare la società sull’importanza del reinserimento sociale e lavorativo della persona durante la detenzione, con le misure alternative, e dopo la scarcerazione, con progetti mirati al reinserimento del nuovo cittadino.
Arianna Picco
Le interviste del Gruppo della Trasgressione
Relazioni di Tirocinio