“You got a fast car,
But is it fast enough so you can fly away
You gotta make a decision,
You leave tonight or live and die this way”
(Tracy Chapman, Fast car)
Il nostro viaggio nei conflitti della famiglia Karamazov al carcere di Bollate, a bordo della macchina condotta da Juri Aparo, si è concluso oggi con la pubblicazione – su Raiplay – dell’intera puntata di Caterpillar del 19 marzo.
Una energia straordinaria e luminosa, una potenza di sguardi e suoni, parole e silenzi…. ascoltavo e guardavo con ammirazione e gratitudine, dalla mia sedia vicino a Marisa sul palco del teatro del carcere di Bollate, tutta questa bellezza che siamo stati in grado di generare insieme!
Nel 21° compleanno del nostro primo workshop in carcere con il Gruppo della Trasgressione, stasera – dopo aver riportato in cantina le valigie – metto sul piatto del mio giradischi questa canzone che ho follemente amato, quando avevo 17 anni. Come spiega la stessa cantautrice, Fast Car è “la storia di una coppia che per costruirsi una vita insieme deve affrontare varie sfide, ma la relazione non funziona perché tutto pesa sulle spalle di uno dei due”.
Riascoltata – dopo tanti anni – nella notte dei Grammy il mese scorso, mi davvero tolto il fiato:
E ripensando ad alcuni tra i molti spunti emersi durante i nostri ultimi cinque incontri a Bollate, concordo pienamente con chi ha scritto che siamo in presenza di “una storia in musica dei diversi percorsi che la vita ci pone di fronte. Imboccarne uno piuttosto che un altro cambia irrimediabilmente l’esistenza, ma quell’auto che corre veloce continua a rimanere un simbolo di speranza”.
Buonanotte.