Fast car

“You got a fast car,
But is it fast enough so you can fly away
You gotta make a decision,
You leave tonight or live and die this way”

(Tracy Chapman, Fast car)

 

Il nostro viaggio nei conflitti della famiglia Karamazov al carcere di Bollate, a bordo della macchina condotta da Juri Aparo, si è concluso oggi con la pubblicazione – su Raiplay – dell’intera puntata di Caterpillar del 19 marzo.

illustrazione di Andrea Spinelli per Caterpillar, 19.3.2024

Una energia straordinaria e luminosa, una potenza di sguardi e suoni, parole e silenzi…. ascoltavo e guardavo con ammirazione e gratitudine, dalla mia sedia vicino a Marisa sul palco del teatro del carcere di Bollate, tutta questa bellezza che siamo stati in grado di generare insieme!

Nel 21° compleanno del nostro primo workshop in carcere con il Gruppo della Trasgressione, stasera – dopo aver riportato in cantina le valigie  – metto sul piatto del mio giradischi questa canzone che ho follemente amato, quando avevo 17 anni. Come spiega la stessa cantautrice, Fast Car è “la storia di una coppia che per costruirsi una vita insieme deve affrontare varie sfide, ma la relazione non funziona perché tutto pesa sulle spalle di uno dei due”.

Riascoltata – dopo tanti anni – nella notte dei Grammy il mese scorso, mi davvero tolto il fiato:

 

E ripensando ad alcuni tra i molti spunti emersi durante i nostri ultimi cinque incontri a Bollate, concordo pienamente con chi ha scritto che siamo in presenza di “una storia in musica dei diversi percorsi che la vita ci pone di fronte. Imboccarne uno piuttosto che un altro cambia irrimediabilmente l’esistenza, ma quell’auto che corre veloce continua a rimanere un simbolo di speranza”.

Buonanotte.

I Conflitti della famiglia Karamazov

La Chiamata al carcere di San Vittore # week 10

Relazione di appartenenza.

Una vostra parte è dentro il carcere, e questa siamo noi” (Armando Xifaj, sottosuolo del carcere di San Vittore, 9 aprile 2005 – Workshop Agesci “Chi è dentro è dentro, chi è fuori fuori?”)

Reparto La Chiamata

La Chiamata al carcere di San Vittore # week 9

Dáimōn o demone?

L’anima discende in quattro modi: attraverso il corpo, i genitori, il luogo, le condizioni esterne.
Per prima cosa, il corpo: discendere, cioè crescere, significa ubbidire alla legge di gravità, assecondare la curva discendente che accompagna l’invecchiamento.
Secondo, accettare di essere un membro della tua famiglia, di fare parte del tuo albero genealogico, così com’è, con i suoi rami contorti e i suoi rami marci.
Terzo, abitare in un luogo che sia adatto alla tua anima e che ti leghi a sé con doveri e usanze.
Infine, restituire, con gesti che dichiarano il tuo pieno attaccamento a questo mondo, le cose che l’ambiente ti ha dato” (James Hillman, Il codice dell’anima)

Reparto La Chiamata

La Chiamata al carcere di San Vittore # week 8

Il talento di pensare (penso dunque sono)

“In séguito, continuai, paragona la nostra natura, per ciò che riguarda educazione e mancanza di educazione, a un’immagine come questa. Dentro una dimora sotterranea a forma di caverna, con l’entrata aperta alla luce e ampia quanto tutta la larghezza della caverna, pensa di vedere degli uomini che vi stiano dentro fin da fanciulli, incatenati gambe e collo, sí da dover restare fermi e da poter vedere soltanto in avanti, incapaci, a causa della catena, di volgere attorno il capo. Alta e lontana brilli alle loro spalle la luce d’un fuoco e tra il fuoco e i prigionieri corra rialzata una strada. Lungo questa pensa di vedere costruito un muricciolo, come quegli schermi che i burattinai pongono davanti alle persone per mostrare al di sopra di essi i burattini. – Vedo, rispose”. (Platone, Repubblica, 514 a-b)

Reparto LA CHIAMATA

La Chiamata al carcere di San Vittore # week 7

Pausa.

A volte non sono i tre minuti di musica e parole a contare. A volte sono le pause, i silenzi. Quell’istante prima, quell’istante dopo che ci rapisce, che ci riconduce per mano al senso di tutto” (Massimo Bisotti, Foto/grammi dell’anima)

Reparto La Chiamata

La Chiamata al carcere di San Vittore # week 6

– “I miei fiori hanno sete. Volevo innaffiarli ma il secchio è bucato, vedi?”

– “Be’, basta tappare il buco” disse il riccio.

Educare ad evadere – esercizio # 1    sponsored by pattuglia evasione

Reparto La Chiamata

La Chiamata al carcere di San Vittore # week 5

Io/Tu- Voi/Noi.

  1. Anime salve [Fabrizio De Andrè]
  2. La zone [Rhove]
  3. Mr. simpatia [Fabri Fibra]
  4. Smisurata preghiera [Fabrizio De Andrè]
  5. Ti sposerò perché [Eros Ramazzotti]
  6. Liberi… liberi [Vasco Rossi]
  7. Supereroi [Ultimo]
  8. Dubbi [Marracash]
  9. Il ragazzo della via Gluck [Adriano Celentano]
  10. Alibi [Lazza]
  11. Vita spericolata [Vasco Rossi]
  12. Lime St. [Neck Deep]
  13. Al giusto momento [Fulminacci]
  14. Todos los dias sale el sol [Bongo Batrado]
  15. La storia [Francesco De Gregori]

Reparto La Chiamata

La Chiamata al carcere di San Vittore # week 4

Chiamare le cose con il loro nome (la scelta).

“È proprio vero quel che dicono i filosofi: «La vita va compresa all’indietro». Ma non bisogna dimenticare l’altro principio, che «si vive in avanti»” (Søren Kierkegaard, Diario).

Reparto La Chiamata

La Chiamata al carcere di San Vittore # week 3

Seminare.

Per ogni cosa c’è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo. C’è un tempo per nascere e un tempo per morire, un tempo per piantare e un tempo per sradicare le piante. Un tempo per uccidere e un tempo per guarire, un tempo per demolire e un tempo per costruire” [Eccle. 3, 1-3]

Reparto La Chiamata