Tra le tante attività e progetti realizzati dal Gruppo della Trasgressione, convegni, concerti, incontri con le scuole per parlare di prevenzione al bullismo e alla tossicodipendenza, una è la nostra rappresentazione teatrale,“LA SLOT MACHINE”, che porta in scena il gioco d’azzardo.
- Gli interpreti sono gli effettivi protagonisti di questa patologia e detenuti presso il carcere.
- Gli obiettivi comunicativi della nostra rappresentazione sono diversi:
- L’attrazione, la seduzione esercitata sull’uomo dal caso e dal rischio a cui si abbandona lo sfidante;
- La vulnerabilità alla dipendenza del gioco che porta lo sfidante a perdersi in un loop nel quale il gioco diventa la sua nuova e famelica realtà, mentre la sua realtà precedente si disgrega giorno per giorno;
- La perdita di qualcosa di valore come i legami affettivi (famiglia e amicizie), la casa, la professione, con l’ossessione di ottenere qualcosa di valore maggiore;
- Il degrado a cui inevitabilmente va incontro lo sfidante, il desiderio incontrollabile di giocare, la “rincorsa” verso l’ennesima umiliazione per recuperare ciò che ha perso;
- La negazione del problema, le menzogne che lo sfidante si racconta e che racconta per occultare comportamenti illegali come la frode, le falsificazioni;
- L’annientamento dell’identità dello sfidante e la deriva psico-fisica che ne consegue.
Lara Giovanelli Il Gioco d’azzardo